Ricominciano gli scioperi. Treni, aerei, autobus e autostrade. E’ tutto bloccato, eppure il caos aumenta. E fa venire una gran voglia di staccare da tutto e di evadere.
La folla, i mezzi di trasporto o la mancanza di mezzi di trasporto, il rumore … sono così tanti i fastidi quotidiani che questo comportano che a lungo andare il tutto gioca sui nervi e sulla salute.
Si parla tanto di inquinamento – e non senza ragione – ma che dire dell’inquinamento acustico? Piattaforme della metropolitana affollate, sinfonie di clacson sulle strade e migliaia di abitanti che in città cercano di farsi strada nel mezzo del traffico urbano. La musica a tutto volume, i film d’azione, al gente che parla sempre ad alta voce. Le orecchie sono già sature e, a parte un paio di tappi o delle cuffie che non sono sempre consone, sembra non esserci modo di scappare.
Inquinamento Acustico
Secondo recenti statistiche sono più di un miliardo i giovani tra i 12 e 35 anni a rischio di problemi di udito a causa dell’esposizione incontrollata al rumore, tanto che la startup napoletana Otohub ha creato un app che permette di misurare il livello di rumore per costruire la mappa dell’ecologia acustica. Napoli e Palermo sono tra le città più rumorose del mondo e, secondo uno studio commissionato nel 2015 dall’azienda italiana Amplifon, l’Italia sarebbe il secondo paese più rumoroso al mondo.
Anche se il primato del rumore potrebbe facilmente appartenere a qualche altro paese, non significa che non sia un problema per tutti. A Mumbai, in India, per esempio, la polizia ha installato su tutti i semafori uno speciale sensore che fa scattare il rosso non appena il rumore del clacson super un certo livello. Insomma, se suoni, resti fermo. Niente male come idea!
Le conseguenze dell’inquinamento acustico non sono solo la perdita dell’udito, ma anche l’ipertensione, i problemi cardiaci e lo stress. Un recente studio dell’Università di Harvard sostiene infatti che l’esposizione al rumore del traffico a lungo termine è collegata a un maggior rischio di malattie cardiache. Non che questo sorprenda, ma quello che è soprattutto dannoso è l’aspetto cumulativo di rumore nel tempo. Senza scampo.
E porta anche ai capelli bianchi. Secondo uno studio pubblicato di recente sulla rivista Nature, infatti, alcuni scienziati hanno confermato che, sotto l’effetto dello stress, i nervi producono un neurotrasmettitore che agisce sulle cellule responsabili della pigmentazione dei capelli. Ci guadagnano solo i parrucchieri e i produttori di tinture.
Che siate vittime dagli scioperi, della folla di pendolari, del clacson delle automobili in coda o semplicemente di un vicino che è un fan dei videogiochi notturni, ecco alcuni modi per evitare di diventare sordi, stressati, o di tingervi i capelli.
Ritiri Silenziosi
L’opzione più ovvia per trovare calma e serenità? Tagliarsi fuori dal mondo, almeno per un po’. Non parliamo di eremiti e di caverne, ma di ritiri silenziosi, religiosi, spirituali e laici. Guada caso negli ultimi anni sono sempre più ricercati, e quindi ora non mancano certo le scelte. In Francia, per esempio, nella maestosa cornice dell’isola di Saint-Honorat, non lontano da Cannes, l’Abbazia di Lerins offre una parentesi di silenzio in un paesaggio rigenerante. Se avete voglia di andare lontano, i ritiri spirituali di meditazione e yoga in India sono davvero tantissimi. Se volete rimanere in Italia, anche la Toscana sembra essere un posto ideale per gli ashram, come il Sant Bani a Ribolla e il Risveglio a Grosseto. O ancora quelli di meditazione del Pian dei Ciliegi vicino a Piacenza o dell’Istituto Lama Tzong Khapa in Provincia di Pisa. A voi la scelta.
Trekking da soli
L’Isola di Reunion
Salazie, Mafate e Cilaos sull’Isola francese di Reunion, nell’Oceano Indano. Tre identità per un trekking unico lungo il Piton des Neiges, che sale a oltre 3000 metri sul livello del mare. Quattro giorni per le gambe più allenate con un buon paio di scarpe da ginnastica, ne avrete davvero bisogno per visitare questo sito patrimonio dell’UNESCO. La durata della spedizione e l’intensità dell’altitudine vi garantiranno percorsi tranquilli e, se volete un consiglio, risparmiate tempo nei famosi Cilaos per dedicarne di più al remoto Mafate.
Il Caminito del Rey in Spagna
El Caminito del Rey: 3 km di lunghezza, 70 cm di larghezza, 120 m di altezza e un paesaggio di ripide scogliere nel cuore dell’Andalusia. Non metterà alla prova solo la vostra resistenza, ma anche la vostra calma. Quello che è stato a lungo considerato il percorso più pericoloso del mondo, un tempo attirava solo le teste calde. Costruito nel 1905 per facilitare il lavoro dei lavoratori per la costruzione di una diga idroelettrica, è stato chiuso per dieci anni a causa di incidenti mortali. Ristrutturato e ora sicuro, ha coperto nel 2015 e offre ai coraggiosi un’esperienza che coniuga un po’ di adrenalina a paesaggi molto suggestivi.
Le valli del Bhutan
Forgiate tra le montagne dell’Himalaya, le valli che modellano il Bhutan affascinano con la loro storia, la maestosità dei loro paesaggi e la loro atmosfera alla fine del mondo. Sono la culla del buddismo e rivelano templi dorati, foreste mistiche e antiche tradizioni. Tutto ricoperto di deliziosa solitudine.
La scelta del trekking dipenderà dal tempo che avrete a disposizione, ma possiamo assicurarvi che sarà una medicina e un ricordo indimenticabile. Per i meno atletici potete farvi accompagnare a pochi passi dall’hotel in qualche breve escursione, l’effetto sarà comunque rigenerante.
– Hotel –
Solitaire Lodge
Rotorua, Nuova Zelanda
Difficile trovare un nome (e un posto) più adatto. Nelle profondità della Nuova Zelanda – difficilmente potete andare più lontani di così – il Solitaire Lodge non ha solo un giardino privato, ma addirittura un lago, il Lago Tarawera, che domina dall’alto della sua penisola. Con solo dieci suite, un vulcano e una foresta lussureggiante come unici vicini, dimenticherete ben presto l’aspetto di una grande città.
Baumaniere Les Baux de Provence
Les Baux de Provence, Francia
Le sue case coloniche, alcune delle quali risalenti al XVI secolo, con le loro facciate baciate dal sole e incorniciate dai glicini e dalle rose selvatiche, sono l’essenza della Provenza. Le camere sono arredate in modo sobrio con mobili dalle linee moderne e pulite che fanno risaltare i camini e i pavimenti lastricati in pietra. Al mattino, lasciate aperte le finestre per potervi inebriare del profumo dei fiori e delle erbe. La vita qui è semplice.
Santa Barbara Eco-Beach Resort
Azzorre, Portogallo
A 1400 chilometri dalle coste del Portogallo, nel mezzo dell’oceano Atlantico in una delle nove isole delle Azzorre, circondati da una natura spettacolare ancora piuttosto incontaminata, le ville moderniste di Santa Barbara Eco-Beach resort sono decisamente fotogeniche. I loro materiali grezzi e rustici in perfette forme euclidee sono ecologiche e sostenibili e potrete persino rimare a letto a contemplare il mare tutto il giorno senza spostare un dito.
Storfjord Hotel
Alesund, Norvegia
Sembra di essere arrivati alla fine del mondo, distanti migliaia di chilometri da tutto e da tutti. In realtà Storfjord si trova a soli quaranta minuti in auto da Alesund, ma sarete circondati da una foresta protetta di migliaia di acri e vi sveglierete con una splendida vista panoramica sulle magnifiche Alpi di Sunnmøre. Con solo sei camere in questo paradiso del nord vi sentirete trasportati in un altro mondo.
Monaci delle Terre Nere
Sicilia, Italia
Seguendo i principi della bioarchitettura, qui troverete dei tocchi barocchi ma anche qualcosa di selvaggio e naturale, soprattutto nella scelta dell’uso della pietra lavica. La durezza della roccia viene bilanciata dalla comodità delle camere e delle suite del palazzo principale e delle due depandance, che si trovano a poca distanza dall’edificio centrale. Se poi volete sapere tutti i segreti dei vini dell’Etna, siete arrivati al posto giusto.