Keemala è la fantasia di una casa sull’albero contorta: un paese delle meraviglie thailandese di ville con piscina sopraelevate e nidi di uccelli intricati, con una storia di origine quasi drammatica quanto la sua architettura.
Keemala ha una storia più interessante della maggior parte degli hotel. Inizia con un’antica carovana mercantile che naviga nell’Oceano Indiano, alla ricerca di partner commerciali sulla Via della Seta del Mare. Di porto in porto, la carovana cresceva man mano che più navi si univano al viaggio. Una comunità di nomadi, che includeva non solo marinai, ma anche ingegneri, falegnami, artisti e filosofi. Ognuno con un ruolo da svolgere nel mantenere i propri equipaggi sani e salvi.
Non è durato. Sorpresi da un’orribile tempesta, molti morirono quando le navi affondarono in balia della tempesta colpite da onde e legno. I pochi sopravvissuti si ritrovarono fuori rotta, sull’isola di Phuket, qui trovarono un luogo fertile e dalle varie culture emersero quattro distinte tribù, queste si stabilirono nel posto oggi noto come Keemala.
A soli venti minuti dalla famosa scena della festa di Patong, il Keemala di oggi è una testimonianza di quei viaggiatori. È un “paese delle meraviglie di tutte le ville con piscina”, per usare le stesse parole del resort; una fantasia treehouse-chic che si affaccia sul piccolo villaggio di Kamala, dove spiagge tranquille si susseguono lungo la seducente costa. Non importa dove rivolgi lo sguardo, la storia delle sue origini è presente in ogni angolo, persino nell’architettura di ogni villa.
Ed è l’architettura che rende questo posto speciale.
I creatori del resort hanno fatto molto affidamento sulla storia, trovando ispirazione dai quattro clan fondatori di Keemala. Il clan della Terra ha ispirato i Clay Pool Cottages, le sistemazioni al piano terra nascoste nella foresta e sotto i tetti di paglia. Il Wanderer Clan ha ispirato le Tent Pool Villas, incorporando la tradizione nomade in una tenda semipermanente con vista parziale sull’oceano o sulla foresta. Lo Sky Clan corrisponde alle Tree Pool Houses, dove due piani raggiungono il cielo. E le Bird’s Nest Pool Villas (con gli esterni incrociati simili ad un nido) erano dimora dell’élite Nest Clan, che apprezzava l’esclusività e la privacy.
Tutte le sistemazioni dispongono di piscine private fino a 30 metri, splendidi bagni e viste sulla foresta, sul resort o sul mare. Il design degli interni riflette il tema naturale, incorporando argilla e legno, piastrelle incastonate in conchiglie e mosaici fatti a mano, a seconda delle tendenze di ogni clan. La storia dei coloni basati sugli elementi di Keemala si riflette nella Mala Spa, che vanta terapie olistiche, con l’uso di piante medicinali e la “guarigione delle gocce di pioggia”. Altre attività includono yoga, meditazione e passeggiate nella natura. La sostenibilità, ovviamente, è una priorità.
I proprietari hanno costruito Keemala con tutte le intenzioni di proteggere l’ecosistema esistente. Ogni villa dispone di un proprio sistema di trattamento delle acque. Alberi nativi sono stati piantati ovunque, il giardino del resort fornisce circa il cinquanta percento del fabbisogno della cucina. Il cibo in eccesso viene ridistribuito alle comunità locali e, contrariamente a molte delle attrattive turistiche della regione, Keemala non trae profitto da giri di elefanti o spettacoli di tigri: il resort ha una politica rigorosa contro lo sfruttamento animale, incoraggiando cosi gli ospiti a dedicarsi al turismo etico.
Le foto da sole ti inviteranno a visitare il posto. Il resort è un risultato sbalorditivo, con ogni ingrediente scelto in modo specifico e posizionato con cura. Nulla è lasciato al caso. Tornando alle menti dietro Keemala, è evidente che questo fantastico mondo selvaggio circondato da foreste non esisterebbe senza la leggenda che fa da collante.
“Il compito era quello di creare un villaggio vivente in cui gli ospiti potessero immergersi in esperienze uniche e significative”, dice Keemala a Tablet, parlando della collaborazione tra i proprietari di Phuket di quarta generazione, l’architetto e il team di progettazione thailandese. “All’inizio del progetto, il team ha lavorato fianco a fianco con il team di marketing” per sviluppare la storia, portando ad una progettazione e concettualizzazione rigorose. Le idee erano davvero a portata di mano. “Lo stile di vita e le credenze del Clan della Terra si basano sulla vita dei phuketiani dell’era pre-mineraria”, hanno spiegato. E “il design stesso dei Clay Pool Cottages è stato ispirato e rende omaggio ad una delle proprietà ancestrali della famiglia proprietaria che si trovava a Phuket”. Forse è proprio quella profonda connessione familiare che ha ispirato il rispetto ancora più profondo del resort per la Phuket fisica.
Phuket ha fatto irruzione nella coscienza mondiale dopo la tragedia. Lo tsunami che colpì l’isola nel 2004 fu devastatore , ad esso fece seguito una frenetica ricostruzione. Il New York Times ha scritto che “nel solo 2007, l’inventario di camere d’albergo di Phuket è aumentato di un decimo, contribuendo ad un aumento dell’11% dei visitatori dell’isola, ad oltre cinque milioni in più che in qualsiasi anno prima dello tsunami”. La cifra citata oggi è il triplo. Se Phuket dovesse continuare a costruire, avrà bisogno di più immaginazione.
Potrebbe seguire l’esempio del Keemala, veritiero o fittizio che sia.
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