Dunton è stata fondata nel 1885 come centro minerario, ma in pochi anni divenne una città fantasma. Per poi essere trasformata in Dunton Hot Springs, uno degli hotel più incredibili che abbiate mai visto.
Dunton Hot Springs è davvero originale. Tanto che sembra quasi offensivo descriverlo come un semplice hotel. Si trova nel sud-ovest del Colorado, ad un’ora di auto dalla città più vicina, dove la struttura e gli edifici di una vecchia città mineraria abbandonata più di cento anni fa sono rinati sotto forma di resort di lusso. Il tutto lasciando intatto il suo spirito del vecchio West.
Guardando le sue 13 cabine e gli altri edifici d’epoca, infatti, viene da pensare che siano proprio le stesse che c’erano nel lontano 1918, quando l’ultimo minatore partì dalla città. Potreste sentire una certa dose di vertigini storiche mentre passeggiate nel saloon dove, nell’elenco dei nomi dei suoi ospiti, troverete anche quello del famoso bandito Butch Cassidy.
Il suo personale ci tiene a far sapere che qui è tutto reale ed attendibile e, in effetti, sembra facile crederci. Non tanto perché è perfettamente conservato, ma proprio perché Dunton non ha mai cercato di essere una replica esatta della cittadina del passato. Il vecchio saloon, per esempio, è ora una cucina contemporanea. L’edificio dove si trovava il Pony Express ospita una spa e uno studio di yoga. Il vecchio grande magazzino è una sistemazione di lusso. La piscina dello stabilimento balneare, poi, lascia i visitatori a bocca aperta.
Dunton Hot Springs, insomma, non è il tipo di posto che cerca di nascondere questi anacronismi. Non ce n’è bisogno. Gli anacronismi e il modo in cui Dunton si è trasformato nel tempo sono esattamente ciò che lo rende affascinante.
L’assemblaggio di Dunton Hot Springs
Vi sorprenderà sapere che il Dunton originale non sarebbe stato facilmente percorribile come questo resort moderno. Quando l’attuale proprietario, Christoph Henkel, acquistò la cittadina negli anni ’90, le cabine erano sparse un po’ ovunque lungo questa imponente proprietà. Durante un lungo lavoro di restauro, quindi, il team impegnato nel suo restauro ha deciso di prendersi delle libertà e favorire la convenienza alla riproduzione esatta del passato. “Molti degli edifici hanno dovuto essere smontati e poi rimessi insieme come un puzzle”, spiega la direttrice del marketing Christina Rossi. Furono poi raggruppati attorno a quel vecchio salone firmato da Cassidy.
Ogni cabina è stata rimessa insieme nello stesso modo in cui era stata originariamente costruita, fino al dettaglio dell’accatastamento orizzontale dei tronchi, ma ogni elemento aggiuntivo (come ad esempio il bagno) è stata costruito intenzionalmente con i raccordi verticali. “In modo da poter mostrare chiaramente cosa sia originale e cosa no”, spiega Edoardo Rossi, dirigente di Dunton Destinations.
Altri edifici non provengono neanche da Dunton. Il Pony Express d’epoca che ora funge da studio di yoga? Viene da Colorado Springs. La cabina di due piani arrivò qui da Parachute, circa 200 miglia a nord.
E va bene così. Dunton Hot Springs non sta cercando di essere il vecchio Dunton. D’altronde quel tipo di autenticità può diventrare fin troppo facilmente un’esagerazione kitch. Più che altro, Dunton Hot Springs è un omaggio alla sua storia.
I Fantasmi del Passato
Ci sono due teorie su come sia nata la città mineraria di Dunton. Entrambe includono le sorgenti di acqua calda della zona. Una sostiene che i minatori sono arrivati qui alla ricerca dell’argento e dell’oro che spesso accompagna queste zone geotermiche. L’altra che i minatori, che già lavoravano su questa la strada, si sono stabiliti qui per gli ovvi benefici di un bagno rilassante dopo una brutale giornata di lavoro. Quale sarà quella giusta?
Non lo sapremo mai per certo, quindi scegliete pure la versione che preferite. Se è la seconda, anticipa di cento e passa anni la storia che ha culminato nella trasformazione di Dunton nell’attrazione internazionale che è oggi. Dopo che i minatori e le loro famiglie si sono spostati fuori città per lavorare più vicino al sistema ferroviario, all’inizio del XX secolo, il fascino di quelle sorgenti termali e delle infrastrutture che hanno lasciato alle spalle ha fatto sì che Dunton non rimanesse completamente disabitato per troppo tempo.
Si dice che negli anni ’50 un ex proprietario chiedesse qualcosa come cinque dollari a notte per poter alloggiare in una cabina di legno, senza pavimento, e che facesse uno sconto a chi portava le lenzuola. Altre storie sono ancora più divertenti.
“Se parli con gli abitanti di Telluride ti raccontano volentieri quello che ricordano degli anni ’70 ed ’80”, dice Edoardo Rossi a proposito di una delle epoche più scandalose di Dunton. “Allora qui si tenevano tornei nudi di pallavolo. Dunton era praticamente una comune hippy. “
Quando Christoph Henkel e sua moglie, la mercante d’arte e collezionista Katrin Bellinger, subentrarono a metà degli anni ’90, Dunton era già stata la sede non solo di un accampamento turistico postbellico improvvisato e di hippy nudisti, ma anche un punto di ritrovo per motociclisti che bruciavano edifici e sparavano allo stabilimento balneare solo per divertimento. “Era un posto abbandonato dove tutti potevano andare e venire come volevano, e tutti gli edifici erano fatiscenti” spiega Rossi.
“Ma le sorgenti di acqua calda erano ancora qui.”
Unico nel suo genere
Henkel e Bellinger sono stati i migliori amministratori della sua storia, grazie all’idea vincente di usare quelle miracolose sorgenti calde e circondarle con una versione restaurata e idealizzata di Dunton. “Non stiamo cercando di essere un museo”, spiega Henkel. “Qui gli ospiti mangiano dell’ottimo cibo, c’è dell’arte vera alle pareti, e ci sono tanti comfort”.
Questo non significa che alcuni pezzi da museo non possano comunque fare parte della decorazione. Come l’antico lazo risalente agli inizi del XX secolo e la vasca di rame del bordello di Dunton. Questi elementi, assieme agli altri tocchi di design eclettico come il letto matrimoniale del Rajasthan acquistato all’asta e i cimeli cinematografici di vecchi western, creano un ambiente unico.
Per non parlare della doccia a pioggia e i pavimenti riscaldati.
È ora talmente richiesto che ha dovuto espandersi. Il Dunton River Camp, che si trova fuori dei confini della città, offre una versione glamping di Dunton, con otto tende spaziose con lettone e bagno privato. La casa colonica restaurata proviene dalla stessa epoca della città e ha le sue stesse caratteristiche, grazie ad un attento restauro.
Dovendo riassumere l’etica di Dunton, sia il River Camp che Hot Springs sono fedeli alla storia ma includono il lusso che si addice ai migliori resort in America.
In un aneddoto divertente, Rossi racconta a Tablet di un visitatore di Dunton Hot Springs, un uomo anziano che conosceva il luogo molto prima dei lavori di ristrutturazione. Quando gli hanno chiesto come gli sembrasse ora rispetto alla città che ricordava, l’ha esaminata dall’esterno e ha risposto: “Sembra più o meno la stessa cosa”.
Poi è entrato in una delle cabine e ha detto “Beh, qui è un po’ diverso.”
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